domenica 15 marzo 2020

Dare un senso...


Pensieri sparsi.... per dare un senso



Dalla copertina di "Jau!" n. 9 Anno XIII
Quindicinale di formazione e cultura per i lupetti dell'A.S.C.I. - 15 maggio 1958



1. Intorno alla Roccia... per uno sguardo contemplativo e di preghiera

In questo scorcio di anno 2020 in pieno tempo di "quarantena" per tutta Italia, m'è venuto in  mente il racconto della tregua dell'acqua nei suoi passaggi chiave: la giungla è "bloccata" ma tutti si dirigono verso il medesimo punto d'incontro... la roccia della pace... per abbeverarsi. L'arrivo di Shere Khan con la puzza di morte che porta con sé ben "cucita" con il pelo bruciacchiato, concretizza negli occhi di tutti ciò che già si percepisce nell'aria: la paura, il timore, l'ansia.
È un po come quello che accade oggi: tutto è bloccato. La vita normale ci è stata come sospesa.
Lavoro, scuola, università, catechismo, sport, vita delle Parrocchie, vita dei Gruppi e dei Branchi... tutto sospeso. Se alcuni ambiti vivono con i mezzi di comunicazione più moderni, il nostro che è fatto di vita all'aperto e di attività di Branco non è sostituibile con alcun altro mezzo. Le strade e le piazza vuote ci fanno percepire insicurezza e un certo timore...
La Giungla non può fermarsi! Intorno alla roccia azzurra l'acqua continua a scorrere anche nel tempo della siccità che ha reso come incartapecorito il piccolo Mowgli ....
La vita non può fermarsi né congelarsi: c'è Qualcuno che ci invita a guardare sempre oltre e ci chiede di fare nostro il Suo sguardo, per diventare più contemplativo e accorti sulle vicende che inaspettatamente possono cambiare radicalmente la nostra vita.

Anche noi abbiamo la nostra "roccia azzurra" intorno alla quale possiamo far convergere idealmente il nostro sguardo per sentirci "al sicuro". È successo oggi, domenica 15 marzo, alle 11,00 quando anch'io ho accolto l'invito a pregare con le parole della Preghiera del Branco.
Succederà giovedì 19 marzo alle ore 21,00 quando tutta Italia pregherà il Rosario e accenderemo un lume su una delle finestre di casa nostra.
La nostra "roccia della pace" ha un nome e si trova più vicino di quello che pensiamo: non è in mezzo ad un guado irraggiungibile e pericoloso, non si vede solo quando c'è difficoltà e si può apprezzare sempre. È Gesù di Nazaret: l'unica roccia di salvezza che ci ricorda la nostra fragilità, ma anche la forza della fede.

2. Un tempo per la propria formazione permanente.

Nel bel disegno della copertina di "Jau!", Mowgli ascolta - per fare propria - la saggezza di Kaa.
I due amici si guardano negli occhi come sanno fare i Vecchi Lupi in Consiglio di Branco quando si confrontano - da rover - sulla vita del Branco, mettendo in gioco tutto se stessi: «... occorre creare con uno sforzo reciproco di comprensione, un clima di amicizia: occorre sentire nello stesso gli stessi problemi. Occorre credere in quegli ideali che abbiamo abbracciato e a un tipo di vita che abbiamo accettato. Occorre uno spirito: che significa interiorità, carità, Servizio, donazione. Occorre dare prima di ricevere» (in V. Cagnoni, Baden, Tipi edizioni, p. 472)
Questo tempo che implica anche digiuno da tante attività, diventi un tempo da vivere per approfondire, studiare e rivedere anche tante delle nostre scelte. In poche parole il tempo del coronavirus non sarà affatto tempo perso se lo trasformiamo in tempo da dedicare alla propria formazione permanente e il nostro aggiornamento sia metodologico che spirituale.

3. Un tempo per affinare competenze...

Da Kaa, Mowgli ha appreso molte tecniche di vita, strategie per risolvere problemi spiccioli. Da Kaa, Mowgli apprende la concretezza degli insegnamenti di Baloo e che non si va lontano se non abbiamo la ventura di trovare lungo la nostra strada bravi maestri.
Mowgli ha avuto buoni maestri che lo hanno aiutato a diventare competente nelle cose della vita. Nel grande gioco dello Scautismo, ogni Capo è chiamato a diventare - più o meno consapevolmente - maestro per altri. Gesù aveva raccomandato di non essere maestri per altri perché Uno solo è il nostro maestro aggiungendo che il più grande è colui che serve.
Siamo proprio qui: servitori nell'educazione... un compito da vertigine... che ci fa sentire lo sguardo di occhi che copiano il nostro stile, il nostro modo di fare, il nostro modo di essere fedeli alla Promessa e alle Legge scout, per capire se vale la pena...
Al termine del tempo di quarantena, saremo giunti oltre a metà Quaresima... la Pasqua sarà più vicina... avremo avuto tempo per rimettere un po' di ordine in tanti pensieri e comportamenti, aver saputo utilizzare questo tempo apparentemente libero da attività ed impegni, occupandolo per affinare ciascuno le proprie competenze di educatore in modo che la primavera inoltrata sarà arricchita anche dalla sofferenza di non poter uscire, di non sentire il vociare e i canti dei nostri bambini.

Buona caccia.
don Angelo Balcon