lunedì 6 gennaio 2020

Mowgli come cucciolo d'uomo... doveva imparare ben di più

Mowgli come cucciolo d'uomo... 

                                       doveva imparare ben di più




«Doveva imparare ben di più...».
con questa citazione tratta dal racconto «La Caccia di Kaa», completiamo questa raccolta di scritti, pubblicati dal 2012 al 2018 sulla stampa associativa ed ora raccolti in un'antologia ragionata.
L’ultimo articolo di questa raccolta, riassume alcune linee di fondo lungo le quali ci siamo orientati nel lavoro di revisione del Campo scuola di primo tempo e, successivamente, delle Norme direttive di Branca edite nel 2018.
Possiamo riassumere almeno quattro punti del lavoro svolto nell’arco dei sei anni di studio e di confronto.
  1. 1. Le Prove di Pista e quelle delle Specialità Lupetto hanno il compito di aiutare il bambino ad aprire gli occhi sulla propria vita, sulle potenzialità che ciascuno Lupetto ha, imparare che per crescere e maturare “occorre un piano”. In esso i Lupetti non sono solo recettori di giochi, danze e racconti, ma diventano protagonisti grazie al potenziamento del Consiglio d’Akela fissato dalle Norme stesse
  2. Le Norme direttive vogliono aiutare Akela e i Vecchi Lupi ad un confronto serio e motivante tra il loro servizio, la vita concreta dei Lupetti loro affidati, la realtà sociale ed ecclesiale in cui ciascun Branco è inserito. È importante recuperare questa dimensione delle Norme: non solo di confronto e bussola di orientamento, ma di proposta educativa di prim’ordine che aiuti a diventare maggiormente consapevoli della valenza educativa - e perché non anche autoformativa - del Lupettismo.
  3. Si è accentuata la centralità del bambino e, tenendo conto di nuove modalità di apprendimento sia dei Lupetti che dei Vecchi Lupi rispetto al passato, si è voluto focalizzare ancor di più la funzione formativa del Consiglio di Branco verso ciascuno Vecchio Lupo e - parimenti - la funzione del Consiglio di Akela verso ciascun Lupetto: lì i Capi e Vice Capi Sestiglia sono coinvolti consapevolmente nella conduzione della vita di Branco.
  4. Le Norme specificano, rispetto alle altre edizioni, alcuni punti: la formazione cristiana con i riferimenti al Vangelo è a fondamento degli altri tratti della personalità del bambino; così impostata essa può diventare catechesi o primo annuncio là dove il Branco è l’unica realtà educativa in un contesto di vita parrocchiale che non riesce più a sostenere il cammino catechistico dei bambini e la loro iniziazione cristiana. 
  5. L’impostazione generale della Pista, contenuta nei paragrafi introduttivi alle varie parti, chiede al Consiglio di Branco di favorire e valorizzare la varietà dei “saperi” che ciascun Lupetto porta con sé dalla scuola, dal mondo dello sport, dalla propria famiglia: è necessario accentuare un dialogo con il mondo educativo che ruota intorno ai bambini. Soprattutto in ambienti dove c’è povertà di opportunità educative, il Branco può offrire ai bambini possibilità che daranno frutto a suo tempo. L’attenzione che il Consiglio di Branco  è chiamato a prestare anche alle conoscenze di ciascun Lupetto, migliorerà l’attenzione, la sorpresa e l’inventiva nel pensare la presentazione delle attività della Pista.
Il Lupettismo non è destinato a restare ancorato ad un passato bello ma pur sempre passato. 
Esso ha in sé, per sua natura, la capacità di essere aperto al futuro proprio perché ben radicato in una tradizione che rischia di essere troppo poco conosciuta o troppo poco condivisa con i Lupettisti più giovani ai quali oggi sfuggono le motivazioni fondanti di molte scelte pedagogiche.
Il tentativo di comunicarle ai Consigli di Branco attraverso il servizio degli Incaricati di Distretto è stata la via individuata per favorire la fiducia nelle relazioni, che suscita pensiero e riflessione in vista di un agire educativo con i Lupetti, che pone le basi per saper dialogare con il tempo in cui si vive ed entrare in relazione con i cuori e le coscienze con le quali si ha a che vedere.
E concludo citando una bella pagina tratta dal Sermone 241 di Sant’Agostino scritta per i giorni di Pasqua sulla risurrezione dei corpi. Egli scrive: «Interroga la bellezza della terra, del mare, dell’aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo e l’ordine delle stelle; interroga il sole che col suo splendore illumina il giorno e la luna che con la sua luce attenua l’oscurità della notte che il giorno tien dietro; interroga gli animali che si muovono nell’acqua, che popolano la terra o svolazzano nei cieli...»
Vorremo nutrire la sana ambizione che ai Lupetti venga offerta la possibilità di mettersi in ricerca continua, di interrogare il mondo che li circonda facendoli sentire mai arrivati, di alimentare quella curiosità positiva che li condurrà lontano nella vita una volta ragazzi e poi uomini.
Vorremmo che interrogassero anche l’anima dei loro Capi per sentire vibrare e fare propria, la fiducia e quell’attaccamento alla vita che è propria di Akela e dei Vecchi Lupi e che, un domani, li renderà a loro volta autentico dono alla società, alla famiglia e alla Chiesa.
Buona caccia
don Angelo Balcon

Per andare all'articolo clicca qui

Per tutto il fascicolo intero clicca invece qui