lunedì 14 gennaio 2019

Una mappa di riferimento, ma solo una mappa....

Una mappa... ma solo una mappa...
per organizzare durante un anno di attività le prove della Pista





Quando è ora di fare un programma di Branco si è sempre un po' spaventati. Guai se non avessimo un certo timore: ne va della vita di ogni bambino che ci viene affidato. Niente paura: è più semplice di quel che si pensa, ma occorre esperienza e formazione. Davanti alle prove della Pista, contenuto delle attività di un Branco, e davanti alle esigenze e ai bisogni, alla situazione reale di ciascun Lupetto, programmare sembra un'operazione titanica. Ripeto: non è così. Programmare bene la vita di un Branco è un vero gesto di carità e di diaconìa, di servizio e di amore.
«I programmi sono fatti per… essere cambiati… » mi disse un giorno Akela d’Italia»; «Non possiamo ingabbiare tutto dentro un programma… c’è anche lo Spirito santo che alle volte i nostri programmi li può mandare all’aria…» mi disse un giorno un altro Akela d’Italia.
Infatti è proprio così: è lo Spirito Santo da invocare perché ci illumini sul da farsi mentre ci mettiamo insieme al Consiglio di Branco a pensare e a riflettere sulle attività da proporre per quel Lupetto particolare in particolare, senza dimenticare mai che un’attività specifica è “giocata” insieme al Branco.
Cedendo a tante richieste e ricordando le fatiche di una generazione di Capi Branco che, come lo scrivente, aveva in mano pochi sussidi e tanta voglia di imparare dai Lupi anziani, ho pensato che è bene avere una mappa generale che aiuti a capire dove si è arrivati, dove si sta andando.
Potrebbe essere d’aiuto a quei Capi che hanno appena iniziato il loro servizio in Branco.
Accanto ai contenuti della mappa, ho provato ad inserire il riferimento alle prove della Pista indicate nelle Norme direttive (edizione 2018) per facilitare la lettura (ZT= zampa tenera 1S=Prima stella 2S=Seconda stella). 
Ci si accorgerà che la Pista è ben più grande del numero delle prove richieste ai Lupetti: ma non può essere diversamente… altrimenti che misteriosa sarebbe la Giungla? 
Non è possibile fare tutto in Branco: il Branco non è un tempo autoreferenziale nella vita di un Lupetto slegato dalle esperienze che vive in altri ambiti, né i Vecchi Lupi possono cadere nella tentazione di presumere che fuori dal Branco un Lupetto non apprenda che poco o niente.
Sempre più ogni Akela dovrà maturare una personale abilità: scoprire quante cose i bambini apprendono ed imparano a fare fuori dalle riunioni di Branco e far leva su di esse per arricchire il Branco di un patrimonio di abilità personali che rischierebbero di restare sommerse o relegate all'ambiente scolastico, catechistico, sportivo, familiare.
Anni e anni fa girava uno schema di programma annuale di Branco: era stato proposto da una delle menti del Lupettismo Cattolico Italiano: Pier Paolo Severi. Da quella proposta generale poi su Sotto l’albero del dhak, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, ne fu riveduto un altro a penna di Augusto Ruberto più omogeneo alle Norme direttive dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici. Dal quaderno di caccia del mio secondo tempo, l’ho riesumato insieme alla raccomandazione di Augusto e di Toni Covacic e scrittami con la indimenticabile calligrafia ordinata e minuscola di Tito Pagnutti che: "Questo non andrà sicuramente bene per il tuo Branco". 
Avevano ragione che quel foglio non poteva essere utilizzato tale e quale: è solo uno strumento che va calibrato in relazione alla propria situazione locale, ma aiuta a rendersi conto sia quanto ci sarebbe da fare quanto si può effettivamente fare in Branco.
Quindi solo un pigro ne farà uso, ma un Akela in gamba con i suoi Vecchi Lupi si metterà a tavolino, prenderà le Norme direttive e se ne farà uno personalizzato per capire il meccanismo della Pista, come si programma, come si intrecciano e si sostengono pista individuale e pista collettiva, come funzionano i principi della gradualità, della progressione e della continuità.
Senza dimenticare che – come dice B.-P. – lo Scautismo è un gioco semplice e non è una scienza astrusa. Tuttavia sappiamo bene che ogni gioco, per essere divertente ed educativo, ha bisogno delle sue regole e chi lo presenta deve averlo ben chiaro.
Buona caccia.
Don Angelo Balcon